In un mondo ormai super-connesso, chi non sta al passo è condannato all’emarginazione social-virtuale ma anche social-reale. Tuttavia aumentano, in maniera esponenziale, i casi di dipendenza dal web. A tal proposito, una nuova indagine illustrata da alcuni esperti della McMaster University ha dimostrato come la dipendenza dal Web e dai social sia, quasi sempre, una spia di altri problemi. Alla conferenza dello European College di Neuropsicofarmacologia di Vienna ha confermato quanto dedotto dagli studi e dagli esperimenti.
L’Equipe che ha studiato il caso ha fatto ricorso ad un particolare esame di propria invenzione al fine di misurare il livello di dipendenza dal web. All’esame sono stati sottoposti 254 studenti universitari.
Dai risultati del test è emerso che ben 107 ragazzi hanno raggiunto i criteri per essere definiti utilizzatori problematici del web. Ma l’equipe della McMaster ha voluto approfondire i 107 casi per comprendere quali problemi ci sono alla base di questa dipendenza. Così alcuni psicologi hanno effettuato un’ulteriore serie di test per la rilevazione di altre patologie, tra cui depressione, ansia, impulsività, disattenzione, sindrome da iperattività e deficit d’attenzione. Al termine di questa serie di test, oltre il 60% è risultato positivo a tutte le patologie sopraelencate, il restante 40% solo al alcune.
“Abbiamo scoperto che coloro che sono risultati positivi alla nostra scala di valutazione sono significativamente più a rischio di avere uno qualsiasi di questi problemi mentali. Il nostro lavoro sarà ora quello di sapere che tipo di relazione c’è fra la dipendenza da internet e le psicosi“ hanno dichiarato gli esperti. Infine chiudono con una domanda a cui si propongono di trovare risposta: “È la prima a provocare le seconde o viceversa?”
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