Il ministro dell’istruzione israeliano, Naftali Bennett, ha deciso di sospendere “tutte le operazioni” con l’Unesco. La decisione è arrivata dopo una decisione dell’Onu. Nello specifico, secondo la mozione approvata dall’organizzazione, Gerusalemme è sacra alle tre religioni monoteiste, e il Monte del Tempio e il Muro del Pianto sono sacri soltanto per la religione musulmana, approvando l’utilizzo del solo nome arabo dell’organismo sul Monte del Tempio. Così la reazione di Israele non si è fatta attendere e subito il sito di Maariv scrive: “non ci saranno incontri con i rappresentanti dell’Unesco o la partecipazione a conferenze internazionali”, e non avrà luogo “alcuna cooperazione con un’organizzazione professionale che fornisce supporto al terrorismo”.
La Risoluzione dell’Unesco sulla Spianata delle Moschee (che gli ebrei chiamano Monte del Tempio) “è un messaggio chiaro per Israele di mettere fine all’occupazione e di riconoscere lo stato palestinese con Gerusalemme est capitale inclusi i luoghi santi cristiani e musulmani” ha detto Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, dopo il provvedimento adottato ieri dall’Unesco.
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