Morto Umberto Veronesi: Biografia e Frasi Celebri dell’oncologo fondatore dell’Airc

Fonte: Panorama

All’età di 90 anni è morto Umberto Veronesi, medico che ha cambiato radicalmente gli studi di oncologia, portando avanti le sue ricerche e fondando l’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) nel 1965 e l’Istituto Europeo di Oncologia nel 1994, sino ad arrivare all’inaugurazione della Fondazione Umberto Veronesi, tramite cui spinge colleghi ed esperti a diffondere la mentalità scientifica.

Quinto di sei figli, nato il 28 novembre 1925 da una modesta famiglia (cattolica) della provincia di Milano, Umberto Veronesi si proclama fermamente agnostico alla tenera età di 14 anni, per poi laurearsi a 25 nel 1950 in medicina all’Università degli Studi di Milano e diventare direttore dell’Istituto dei tumori di Milano nel 1975, quando convince il mondo dell’oncologia a cambiare mentalità e le modalità delle cure anti-cancro.

Nel 2000 diventa ministro della sanità del governo Armato e, nonostante rimanga in carica appena un anno, riesce a convincere le istituzioni ad approvare la legge contro il fumo nei locali pubblici chiusi. Dal 2008 entra a far parte in maniera concreta del mondo politico, schierandosi al fianco del Partito Democratico in Senato e battendosi contro la sperimentazione animale, oltre a proclamarsi “ufficialmente” vegetariano, non tanto per motivi medici, bensì etici.

Breve esperienza con Silvio Berlusconi nel 2010, ma lascia la direzione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare dopo poche settimane, per via di mancanza di strumenti e fondi, prima di dedicarsi sino alla triste data odierna ai tumori e alla ricerca. Grazie di tutto Umberto, riposa in pace.

Ecco alcune delle frasi celebri del noto oncologo italiano:

“La scelta vegetariana è etica, è un segno di evoluzione, di elevazione del pensiero, e non rimanda a un passato che conosciamo in parte e che non può certo giustificare il nostro oggi.”

“Sarà forse che ho avuto una vita intensa e spesso difficile, sarà che da adolescente ho vissuto la Resistenza e ho collaborato con i partigiani, imparando a rischiare la morte senza lasciarmi fermare dalla paura, ma ho scelto di gestire me stesso sulla base di un’etica rigorosa e laica, piuttosto che del timore di perdere la vita.”

“Rinunciare alla carne è per me innanzitutto un modo di contribuire ad alleviare le sofferenze inutili degli animali. Perché l’uomo è davvero l’animale più crudele.”

“La vita non ha alcun senso. Nasci, cresci, muori e così via, all’infinito, senza alcuna ragione.”

“Il mio lavoro mi ha obbligato ad essere in contatto permanente con la morte e la sofferenza. Mi sento un nichilista rispetto al grande tema dell’esistenza umana.”

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