
La NASA e NSIDC (National Snow and Ice Data Center) lanciano l’allarme: il ghiaccio artico alla minima estensione annuale nel mese di settembre 2016. I dati elaborati dai satelliti hanno mostrato che il ghiaccio al Polo Nord si è ridotto a 4,14 milioni di chilometri quadrati.
Dal 1981 ad oggi, è la seconda peggiore situazione registrata dopo quella del 2012. Dallo studio dei ricercatori NASA è emerso che, in media, il ghiaccio artico subisce un calo di portata ogni mese influendo sulla vita delle comunità e degli ecosistemi artici. La calotta di ghiaccio si restringe ogni anno durante la primavera e l’estate fino a raggiungere la misura minima nel mese di settembre ma in questo 2016 il calo ha sorpreso gli scienziati per via dei repentini cambiamenti e dei bruschi cali.
Inoltre, si è notato che le tempeste non hanno avuto un impatto immediato sull’ambiente, come fece un grande ciclone nel 2012. Tuttavia, alla fine di agosto e i primi di settembre si è registrata “una perdita di ghiaccio piuttosto veloce nei mari di Chukchi e Beaufort che avrebbe potuto essere un effetto ritardato da le tempeste” ha detto Walt Meier, scienziato della NASA Goddard Space Flight Center.
La situazione dei ghiacci artici è sempre più critica così come l’incolumità degli ecosistemi artici risulta essere di giorno in giorno più a rischio. Gli esperti della Nasa e NSIDC hanno lanciato l’allarme ma per far rientrare il rischio servirà un costante impegno nella difesa degli ambienti artici che non può e non deve spettare esclusivamente alla NASA.