Sconcerto a Saronno in provincia di Varese (Lombardia). Nella giornata di ieri sono stati arrestati un medico ed un’infermiera con l’accusa di omicidio volontario. I carabinieri della compagnia di Saronno stavano seguendo con attenzione gli sviluppi delle indagini avviate dalla Procura di Busto Arsizio dopo la denuncia di un’infermiera sulle morti sospette nel pronto soccorso del presidio.
Il medico era un anestesista, L.C le sue iniziali (60 anni). L’infermiera, L.T (40 anni) lavorava nello stesso ospedale ed era la sua amante. I due avrebbero ucciso assieme il marito di lei che però non sarebbe morto in ospedale poiché il medico avrebbe scelto, per ammazzarlo, la somministrazione, per un lungo periodo, di farmaci “assolutamente incongrui” rispetto alle sue condizioni di salute.
Ma non finisce qui. Il medico è accusato anche dell’omicidio di quattro anziani pazienti fra il 2012 e il 2014. Le vittime erano persone anziane e malate, alle quali il medico avrebbe somministrato dosi letali di farmaci.
Sconvolgenti alcune frasi delle intercettazioni tra il medico e l’amante, raccolte dalla Procura di Busto Arsizio: “Ma poi la nonna Maria la facciamo fuori…”. “La Nene la possiamo far fuori quando vogliamo e anche la zia Adriana“.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Alessandro Fagioli: “Aspettiamo che si chiariscano i contorni della vicenda ma se qualcuno avesse pensato di poter scegliere della vita e della morte degli esseri umani sarebbe qualcosa davvero mostruoso”.
Nella vicenda ci sono anche altri 15 indagati tra cui il direttore sanitario e medico dell’Ospedale di Saronno e il direttore del reparto Operativo del Pronto Soccorso. Per entrambi il reato ipotizzato è omissione di denuncia e favoreggiamento personale in merito all’attività della Commissione interna dell’Ospedale di Saronno.
Intanto cresce, accanto all’incredulità e allo sconcerto, anche la preoccupazione per il futuro del presidio di Saronno.
Potrebbe interessarti: