Bentornati amici lettori “Nel Paese delle Meraviglie”, la rubrica settimanale di Notiziare.it che ogni sabato vi porta alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli del nostro stivale.
Questa settimana il luogo scelto per voi è il Complesso della Santissima Trinità di Venosa in Basilicata.
Il Complesso deve il suo interesse alla presenza, nel suo interno, di alcune tracce di diverse civiltà: Romani, Longobardi e Normanni.
La struttura venne innalzata dai Benedettini prima tra il V ed il VI secolo. Nel 1059 Roberto il Guiscardo vi portò le salme dei suoi fratelli Guglielmo “Braccio di Ferro”, Umfredo e Drogone. L’obiettivo di Roberto era di creare, all’interno della chiesa, un sacrario degli Altavilla ( famiglie di guerrieri normanni che agli inizi dell’anno mille diedero inizio al primo regno unitario nell’Italia meridionale).
Il complesso si compone di due strutture: la Chiesa Antica e la Chiesa Incompiuta.
LA CHIESA ANTICA:
Di impianto paleocristiano. Nel corso del tempo ha subito varie mutazioni. Significativi gli interventi di ricostruzione e restauro ad opera di Longobardi (nel X secolo) e Normanni (tra il XI ed il XIII secolo).
La Chiesa antica conserva varie sculture perlopiù romane di cui la principale è la cosiddetta Colonna dell’Amicizia, così chiamata perché girarci intorno, mano nella mano, era presagio di amicizia eterna e di fecondità per le giovani spose. Prima dell’ingresso si incontrano due facciate. La prima, ad opera del Maestro Palmieri, risale al 1287 e mostra un grande affresco del XV secolo che raffigura San Cristoforo. La seconda facciata è composta dal massiccio arco del porticato. Nella parte interna abbiamo la navata centrale divisa in altre quattro decorate da archi e colonnette. Significativa è la navata destra ospita La Tomba degli Altavilla voluta da Roberto il Guiscardo. Nella navata sinistra si trova invece La Tomba di Alberada di Buonalbergo, moglie di Roberto il Guiscardo.
LA CHIESA INCOMPIUTA:
Il progetto risale al XII secolo, quando la Chiesa Antica venne giudicata un luogo inadatto di contenere un certo numero di fedeli. Probabilmente, i lavori iniziarono verso la metà del 1100 ma i ritmi andarono scemando a causa dell’altalenante patrimonio dei Benedettini che ne finanziavano la costruzione. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII assegnò il complesso ai “Cavalieri dell’ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme”. L’Ordine non prestò attenzione all’impianto monastico della nuova chiesa e da quel momento, la struttura non venne più completata. Oggi il monumento è affidato all’antico ordine dei Padri Trinitari.
All’interno dell’Incompiuta, si posso trovare varie opere e ornamenti che appartenevano all’Anfiteatro Romano, come l’epigrafe della scuola gladiatoria di Salvio Capitone, che presenta un elenco di gladiatori che combattevano nell’Anfiteatro. Inoltre si possono ammirare vari bassorilievi come la Stele Funeraria dei Cinna, famiglia del console romano Lucio Cornelio Cinna.
Anche per questo sabato è tutto. Appuntamento con “Nel Paese delle Meraviglie” alla settimana prossima per scoprire una nuova meraviglia tutta italiana. Di seguito sono riportati i link dei precedenti appuntamenti.
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