
“È un Natale triste, un Natale di guerra. Abbiate un cuore grande”. Sono gli accoratissimi auguri di Natale 2022 di Papa Francesco. Il pontefice ha voluto augurare buon Natale a tutti, in particolar modo alle popolazioni colpite dalla guerra. Nel colloquio con il vaticanista Fabio Marchese Ragona, Bergoglio ha parlato di questa festività, rivolgendo un pensiero.
Auguri Natale 2022 del pontefice, le più belle frasi del Santo Padre
Prima di passare al discorso di quest’anno, ecco alcune frasi che Papa Francesco ha pronunciato negli anni passati per quanto riguarda il Natale:
- È una notte di gloria, quella gloria proclamata dagli angeli a Betlemme e anche da noi in tutto il mondo. È una notte di gioia, perché da oggi e per sempre Dio, l’Eterno, l’Infinito, è Dio con noi. È una notte di luce: quella luce, profetizzata da Isaia, che avrebbe illuminato chi cammina in terra tenebrosa, è apparsa e ha avvolto i pastori di Betlemme.
- Buon Natale! Oggi la Chiesa rivive lo stupore della Vergine Maria, di san Giuseppe e dei pastori di Betlemme contemplando il Bambino che è nato e che giace in una mangiatoia: Gesù, il Salvatore.
Buon Natale 2022 da Papa Francesco: il discorso
Il discorso di Papa Francesco per augurare buon Natale 2022 a tutti.
“Il Signore ci dà ancora una volta la grazia di celebrare il mistero della sua nascita. Ogni anno, ai piedi del Bambino che giace nella mangiatoia (cfr Lc 2,12), veniamo messi nella condizione di guardare la nostra vita a partire da questa speciale luce. Non è la luce della gloria di questo mondo, ma «la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9). L’umiltà del figlio di Dio che viene nella nostra condizione umana è per noi scuola di adesione alla realtà. Così come Egli sceglie la povertà, che non è semplicemente assenza di beni, ma essenzialità, allo stesso modo ognuno di noi è chiamato a ritornare all’essenziale della propria vita, per buttare via tutto ciò che è superfluo e che può diventare impedimento nel cammino di santità. E questo cammino di santità non va negoziato.
Dio si è fatto bambino, e questo bambino, diventato grande, si è lasciato inchiodare sulla croce. Non c’è cosa più debole di un uomo crocifisso, eppure in quella debolezza si è manifestata l’onnipotenza di Dio. Nel perdono opera sempre l’onnipotenza di Dio. La gratitudine, la conversione e la pace siano allora i doni di questo Natale.
Auguro a tutti buon Natale! E ancora una volta vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie!”.