Innovazione trasformativa, che cos’è e come affrontarla al meglio

Innovazione in una Lampadina

Si sente sempre più spesso parlare di “innovazione” nel mondo del lavoro, ma questo termine può racchiudere diversi concetti, dalla “digital trasformation” all’innovazione sostenibile. È necessario un approccio integrato per ottenere una trasformazione radicale. Infatti, i mutamenti costanti che negli ultimi anni stanno connotando il mondo del lavoro, creano scenari nuovi per cui potrebbe essere necessario per le aziende acquisire moderni strumenti. Da anni si avverte li bisogno di fare ricorso a dei centri multidisciplinari, come il centro ITIR, ad esempio, il cui scopo è quello di individuare dei paradigmi nuovi capaci di adeguare il presente al futuro. 

Che cosa si intende per innovazione?

Come detto in anticipo, al giorno d’oggi il termine innovazione nel mondo del lavoro è molto presente, quasi abusato. Ma ciò che assume particolare rilevanza è quella che viene definita “innovazione trasformativa”, che concerne le modalità operative di un’organizzazione e prevede un approccio multidisciplinare. Infatti, le sfide più complesse richiedono competenze trasversali, specie nel settore della tecnologia. Quest’ultima rappresenta uno dei punti nevralgici dell’innovazione trasformativa, visto che nella maggior parte dei casi tecnologia e innovazione vanno di pari passo. In altre parole, senza un uso intelligente della tecnologia, non sarebbe certamente possibile trasformare nessun tipo di attività. Quando si parla di innovazione trasformativa, inoltre, non è possibile non fare cenno anche alla transizione ecologica. Il tema dell’ambiente, infatti, è ormai sempre più centrale in qualsiasi tipologia di azienda, il che ha spinto le organizzazioni a rivedere le proprie pratiche e le proprie abitudini al fine di ridurre (nei limiti del possibile) l’impatto negativo che hanno sull’ambiente. Non bisogna dimenticare che non c’è innovazione senza la capacità di creare valore, non solo economico ma anche sociale e ambientale.

Come “fare innovazione”?

Per lavorare sull’innovazione in maniera efficace bisogna avere un’apertura tale da poter fare qualcosa di innovativo. Ciò significa avere il coraggio di rompere gli schemi per poter cogliere delle opportunità interessanti. Per tale ragione, la prima cosa da fare è chiedersi se si è pronti all’innovazione, sia per quanto riguarda le risorse da investire, sia per la mentalità. Innovare la propria organizzazione non significa solamente acquistare prodotti e attrezzature tecnologiche, l’innovazione passa anche dal mutamento della propria mentalità. Bisogna, poi, acquisire pratiche utili e imparare la metodologia per innovare, e soprattutto adottare una cultura organizzativa focalizzata sul cambiamento. 

Non avere paura dell’uso della tecnologia 

Quando si parla di innovazione non è possibile non fare un cenno anche alla digitalizzazione. Per poter innovare in modo efficiente è doveroso stare al passo con la tecnologia e capire i bisogni della propria clientela. Attraverso la digitalizzazione dei processi aziendali è possibile aumentare il proprio vantaggio competitivo nel mercato, innovando anche l’organizzazione interna e quella esterna del proprio business, in virtù di una ottimizzazione e autonomizzazione del lavoro da svolgere. Chiaramente anche il rapporto che si ha con i clienti è diverso; si passa tendenzialmente da un approccio “outbound” a un approccio “inbound” in cui è il cliente che inizia il suo rapporto con l’azienda navigando online e non viceversa.

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