
Era il 22 aprile del 1937 quando, in una città del New Jersy, nasce Jack Nicholson. Inarrestabile, unico, magistrale, inizia a recitare con il suo incredibile savoir-faire nella Manasquan High School. Le luci dei riflettori di Los Angeles illuminano la sua strada e il primo successo lo ottiene nel 1969 con Easy Rider, che riflette la voglia di evadere da una società borghese troppo appiattita. Nel 1976 ottiene, grazie al suo ruolo a tratti nevrotico in Qualcuno volò sul nido del cuculo, il suo primo Oscar come Miglior attore protagonista.
Tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey pubblicato nel 1962, la pellicola di Milos Forman appartiene alla New Hollywood, che ha fatto emergere gli interpreti maschili e il loro lato più umano e debole. Il nido del cuculo è un’espressione, usata nello slang americano per riferirsi al manicomio, dove è ambientato il film. Il personaggio di Nicholson, Randle Patrick McMurphy, arriva all’Ospedale Psichiatrico di Salem senza però essere già etichettato come pazzo: è tenuto sotto controllo dai medici per accertare o meno la sua malattia.
Nonostante ciò, Randle si comporta da anticonformista per ribellarsi alla rigidità dell’istituto di igiene mentale, con slanci di pazzia che non passano inosservati, e incitando gli altri pazienti a fare lo stesso. E’ la ricerca dell’autodeterminazione, è una rivalsa dell’essere umano su una società oppressiva e standardizzata che non permette differenze a far brillare Randle.
Il contesto culturale di questo film, all’epoca in cui uscì, con il trauma ancora fresco del conflitto in Vietnam e la ormai reputazione persa del “paese della democrazia” dopo lo scandalo Watergate, non sembra rappresentare un limite temporale ma, anzi, fa notare quanto le cose non siano cambiate più di tanto. Per elogiare gli ottant’anni di Nicholson, il British Film Institute proietterà Qualcuno volò sul nido del cuculo nei cinema britannici, dopo aver realizzato anche un nuovo trailer per l’occasione. Dal 14 aprile sarà possibile ammirare di nuovo la bravura di Nicholson che rasenta la genialità.